Percorrendo tutta la Via Nazionale, si arriva a Piazza Busacca.
La piazza fu progettata a fine Ottocento e costituisce un punto centrale di Scicli dove si concentrano tante attività che operano nella ristorazione.
Si tratta di un’area molto suggestiva caratterizzata dalla presenza dell’elegante Palazzo Busacca, dell’antico Palazzo Scimone e dell’imponente Complesso del Carmine.
Al centro di Piazza Busacca si trova una statua.
Rappresenta il benefattore Pietro Di Lorenzo detto Busacca: ricco mercante a cui è legato il palazzo con in cima l’orologio circondato da due sirene.
Alla fine del 1500 donò tutti i suoi averi alla comunità sciclitana fondando l’istituzione di beneficienza Opera Pia Busacca al fine di:
-assegnare doti a ragazze che intendessero sposarsi o diventare monache;
-riscattare coloro che, dopo la sua morte, fossero caduti in schiavitù per mano dei pirati saraceni.
Per beneficiare della sua donazione bisognava essere parenti anche alla lontana con il Busacca.
Il suo gesto di beneficenza risultò rilevante.
I lasciti per le unioni matrimoniali si rivelarono importanti, soprattutto dopo la peste che colpì Scicli, favorendo il ripopolamento della città.
Nel 1861, con l’unità d’Italia, i beni donati per il monachesimo furono annullati per “finalità non lecita” e quindi le rendite dei legati e dei riscatti si accumularono a tal punto che a fine ‘800 si avrò l’occasione di poter reinvestirli.
Furono impiegati nella costruzione del sistema fognario, dell’acquedotto e in parte furono destinati alla creazione di un ospedale.
Tre secoli dopo la morte di Busacca nacque l’ospedale Busacca, progettato dall’ingegnere Ignazio Emmolo che si ispirò al policlinico Umberto I di Roma.
Pietro Di Lorenzo nominò la Confraternita della Chiesa di Santa Maria La Nova erede del suo patrimonio con il testamento del 1567.