Sorge al centro della omonima cava tra due colli (San Matteo e La Croce) che la stringono in un ambiente naturale unico e suggestivo. La facciata è dei primi dell’800, a tre ordini, con l’originale cupola che completa un disegno barocco di grande equilibrio, ma la ricostruzione della chiesa, dopo il terremoto del 1693 è della metà del ‘700. L’interno è a croce latina con il transetto in una posizione centrale. La chiesa è ricca di stucchi (la gran parte realizzati da Giovanni Gianforma), decorazioni e arredi in legno che la rendono piacevole alla vista del visitatore.

Sull’altare centrale una grande tela sul Martirio di San Bartolomeo (1779), opera del pittore Francesco Pascucci.
Nella chiesa, collocato nella cappella dei Santi Cosma e Damiano a sinistra, il Presepe monumentale di scuola napoletana, opera di Pietro Padula, realizzato tra il 1773 e il 1776 al posto di un altro presepe fatto risalire al ‘500, ma di cui non si hanno testimonianze dirette. Oggi rimangono 27 statue, in legno di tiglio, delle originali 65. Nella stessa cappella, di fronte al presepe, una tela attribuita a Mattia Preti, “La Deposizione”, proveniente dalla Chiesa dei Cappuccini. E’ un’opera di grande impatto emotivo con due temi: la deposizione di Cristo, al centro e Maria che sviene, in basso a sinistra. Nella cappella di destra un quadro di Francesco Cassarino “L’Immacolata tra i santi Guglielmo e Bartolomeo”, dei primi del ‘600.

Gli stucchi della volta sono stati realizzati da Giovanni Gianforma, mentre Giovan Battista Ragazzi realizza il quadro centrale e quelli laterali.
Nella chiesa si possono ammirare stalli lignei di buona fattura (altare maggiore) di Saverio Laganà, due busti che rappresentano Giuseppe Miccichè e il figlio Vincenzo: sono posti all’ingresso della chiesa, un’arca in argento finemente lavorata che fa da base al Bambino Gesù portato in processione per il giorno di Natale.