Scendendo per Via Mormina Penna si incontra l’elegante Palazzo Spadaro (‘800-‘900) che esternamente accompagna la convessità della strada e stilisticamente può considerarsi tra tardobarocco, liberty e rococò. Si sviluppa su due piani e sulla facciata si aprono otto balconi con inferriate panciute; il portale presenta semplici modanature e due leoni rampanti simbolo della famiglia che lo abitò fino a qualche decennio addietro. L’ingresso ha una scala a due rampe; sulle pareti e sulla volta decorazioni di un certo pregio e dei dipinti a firma di Raffaele Scalia (primi del ‘900). Il piano terra è di proprietà privata, mentre il primo piano è del Comune di Scicli che lo destinerà a pinacoteca d’arte contemporanea. Otto vani comunicano tra loro, fino ad arrivare al salone centrale, dove sulla volta c’è una tela che raffigura Apollo e le muse. Lateralmente altre stanzette di servizio. In fondo, la stanzetta da letto che conserva il pavimento originale e le lunette con motivi riferibili alle virtù familiari.
I pittori del “Gruppo di Scicli” hanno eseguito delle tele che sono state sistemate nel palazzo sulle sovrapporte delle prime tre grandi stanze, poi diventate opere della Pinacoteca Comunale.